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Diritto Internazionale Umanitario

Il Diritto Internazionale Umanitario (D.I.U.) rientra nel principio del diritto, complesso di norme (legislative, regolamentari, consuetudinarie) che condizionano in modo obbligatorio i rapporti sociali; trova la sua applicazione in relazione ai conflitti armati.
Fra i tanti processi innovativi che hanno segnato la seconda metà del XX secolo e dell’attuale, certamente il più importante per il futuro dell’umanità è quello costituito dall’internazionalizzazione dei diritti umani; cioè dal loro riconoscimento dettato da norme giuridiche e indicazioni internazionali ad opera di organismi superparte, deputati all’orientamento e al controllo del comportamento che gli Stati devono assumere riguardo alla materia. La Comunitá Internazionale dopo l'istituzione, il riconoscimento del D.I.U. e la dotazione di un primo nucleo di strumenti di tutela, ha riscontrato che la diffusione é il mezzo di garanzia piú efficace che a tale scopo gli educatori – insegnati, gli operatori di volontariato, i difensori civici e militari per il loro ruolo assumono connotazione di “Magistrato naturale dei diritti umani”. La sentenza di un tribunale avviene dopo la violazione dei diritti umani,la conoscenza mira a prevenire le violazioni.
La diffusione del Diritto Internazionale Umanitario motiva il soggetto ad acquisire la conoscenza della dignitá che immette allo status originario (dignitá ontica) del rispetto, in ogni circostanza e condizione, di se stesso e degli altri, indipendentemente da una qualsiasi distinzione di sesso, razza, religione, censo in relazione al disposto di cui all'art. 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo del 1948: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignitá e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza” e da quanto per noi dettato dal principio fondamentale dell'Imparzialitá.In questa fase storica la conoscenza dei Popoli affronta, oggi, il conflitto armato in maniera deterministica, imponendo al combattente l'attuazione delle norme ascritte al Diritto Bellico (parte del Diritto Internazionale deputato a rendere la guerra meno disumana possibile) e affinché tale scopo sia raggiunto, sente sempre piú pregnante la necessitá di fornire al combattente lo strumento di formazione necessario alla perfetta conoscenza delle norme che deve rispettare e far rispettare. Un primo indirizzo attrattivo di quanto finora indicato é contenuto nell'art. 1 comune alle Convenzioni dell'Aja II/1899 e IV/1907 che dispongono agli Stati di assegnare alle proprie Forze Armate istruzioni conformi al Regolamento concernente la Legge e gli Usi della guerra terrestre. Fino alla vigilia della II guerra Mondiale peró, sul piano internazionale, a livello generale, é emerso che pochi Paesi conoscevano il contenuto di queste convenzioni e la loro diffusione si limitava alla sola normativa inerente i feriti, malati e prigionieri; con indirizzo preferenziale, se non esclusivo, ai soli militari di tenenza nazionale e di nessuna attenzione era oggetto la normativa che regolava i metodi e i mezzi di guerra.
Con la fine della II guerra mondiale il problema della diffusione del Diritto Internazionale Umanitario esplode in tutta la sua importanza in conseguenza dei comportamenti gravemente contrari ai principi di umanitá registrati durante il conflitto nonostante spesso si cercasse di mascherare con al giustificazione della “necessitá militare”.Oggi il Diritto Internazionale Umanitario in materia di diffusione detta: a) lo Stato ha l'obbligo di diffondere il contenuto di tale diritto il piú largamente possibile, in particolare di includere lo studio della materia nei programmi di istruzione militare e di incoraggiare lo studio da parte della popolazione civile; b) allo scopo di impedire infrazioni alle regole del Diritto bellico e alla repressione delle stesse, lo Stato deve imporre ai Comandanti militari, di tutti i livelli, di accertare che i militari posti sotto il loro comando, conoscano quanto a loro dovuto ai sensi delle norme stesse.Queste direttive sono dettate dalle quattro Convenzioni di Ginevra del 1949 ( I – 47; II – 48; III -127; IV – 144), dalla Convenzione dell'Aja sui Beni Culturali 1954 (art. 25) con particolare attenzione all'art. 7 che indica allo Stato “l'obbligo di introdurre fin dal tempo di pace, nei regolamenti di addestramento e di impegno, disposizioni atte ad assicurare l'osservanza delle norme per la protezione dei beni culturali e ad inculcare al personale militare uno spirito di rispetto verso tali beni”, dai Protocolli aggiuntivi del 1977 (I art. 83 – II art. 19) e dalla Convenzione di Ginevra del 1980 sulle armi classiche specifiche (art. 6).
Particolare attenzione va posta alle Risoluzioni che le Conferenze Internazionale di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa, nel corso degli anni, hanno assunto per sollecitare i Governi all'assolvimento dei compiti umanitari ai quali il Movimento di Croce Rossa ascrive le proprie finalitá secondo il “Programma d'azione della Croce Rossa nel campo della diffusione del D.I.U. e dei Principi e ideali del Movimento”.Appare, pertanto, evidente che la ragion d'essere del Diritto Internazionale Umanitario risiede nella sua applicazione e perché ció sia possibile si rende necessaria una continua, incisiva e capillare diffusione della conoscenza della materia a tutti i livelli sia di personale combattente sia di personale civile. La Societá Nazionale di Croce Rossa Italiana in ottemperanza ai dettami internazionali del diritto Umanitario, soccorre i feriti e i malati nelle guerre offrendo, da piú di un secolo, protezione e assistenza agli esseri umani, osservando in modo omnicomprensivo quanto dettato dai sette Principi Fondamentali e dal Diritto Internazionale Umanitario. La promozione dello studio e della diffusione dei principi sanciti dal Diritto Internazionale Umanitario, che sono alla base dell'idea stessa che contribuIsce al nascere della Croce Rossa, é da sempre attivitá dei Volontari del Soccorso della croce Rossa Italiana.
A tale scopo i Volontari del Soccorso si adoperano affinché, attraverso l'estrinsecazione dei valori universali, la trasmissione delle fonti dei Codici del Diritto Internazionale Umanitario e l'indicazione, in un contesto didattico e applicativo, dei ruoli attivi sia riconosciuto e accettato che i diritti umani sono bisogni esperibili sia sul piano materiale sia spirituale. Tutelare i diritti umani significa soddisfare le esigenze della vita.

Soccorsi Sulle Piste Da Sci

Grazie alle iniziative congiunte delle Regioni C.R.I. Valle d'Aosta ed Abruzzo e del S.A.S., è nato questo nuovo settore nazionale di attività dei soccorsi speciali della Croce Rossa Italiana diretto erede delle attività di soccorso su pista che da molti anni veniva svolto in autonomia da alcune Unità C.R.I.
È stato approvato il Regolamento Nazionale ed è stato svolto il primo corso Istruttori, a Courmayeur, che ha brevettato 40 istruttori provenienti da 14 regioni d'Italia.Tale attività vede impegnate nell'espletamento di convenzioni con enti locali ed aziende di gestione di impianti di risalita diverse Unità C.R.I.

Le Unità Cinofile

Da sempre il cane è il simbolo della fedeltà e della collaborazione fra uomo e mondo animale.
L'acuta intelligenza, l'adattabilità a tutti gli ambienti ha, da sempre, fatto di questo splendido animale il migliore amico dell'uomo. 
Il cane ripaga la nostra amicizia con un affetto senza limiti e con una partecipazione attiva nella nostra vita che ce lo fa sentire più vicino. 
Sorveglia le nostre case, ci fa semplicemente compagnia oppure può essere impiegato per lavori della più varia natura.
Molte razze canine sono diventate specializzate in diversi campi: cani da pastore, cani da guardia, cani da difesa, cani da caccia, cani da compagnia. 
Ma non finisce qui, ci sono cani che, con appropriati corsi di specializzazione, possono diventare ottimi cani da salvataggio. 
Abbiamo così cani per la conduzione di non vedenti, cani da salvataggio in mare, cani da valanga, cani per la ricerca e per l'individuazione di persone. 
Sempre più spesso si vedono immagini in TV di cani specializzati nella ricerca di persone ancora vive sopravvissute ad un terremoto o ad un crollo.Sono preziosi, precisi, insostituibili. 
Il loro posto può essere preso esclusivamente da sofisticati e costosi macchinari tecnologici. Sfruttiamo la loro maggiore sensibilità in cambio dell'amore e del rispetto che riusciamo ad offrire loro. 
Non chiedono molto ma sono disposti a rischiare la loro vita per salvarci, meritano molto più di quanto riusciamo ad offrire loro. 
Questa parte del sito della CRI è dedicata a loro e ai loro operatori.
 
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Soccorsi Con Mezzi e Tecniche Speciali

I Soccorsi con Tecniche Speciali della Croce Rossa Italiana, in effetti, esistono da sempre. Quando un membro di una Componente Volontaristica della CRI si trova davanti ad un soccorso di nuova natura sa spesso ricorrere all'arte di arrangiarsi tipica della nostra mentalità italiana.
Ma questo può essere anche pericoloso perchè questa persona volenterosa può trovarsi di fronte a problematiche del soccorso dove non può avere spazio l'esperienza.Mettiamo in evidenza alcuni scenari possibili, forse qualcuno di questi li avete letti sui giornali: strade interrotte e impraticabilità del terreno, ricerche a largo raggio di persone disperse, persone intrappolate in sacche d'aria nelle cavità del terreno poi inondate da qualche temporale oppure portare il primo soccorso in aree contaminate da qualche sostanza chimica o da scorie radioattive.
Certo sarebbe utile avere nella propria unità di soccorso qualche persona esperta di speleo-sub, qualificata per operare in ambienti contaminati oppure piloti ed elisoccorritori per individuare e raggiungere in breve tempo dispersi.I Soccorsi con Tecniche Speciali e con Aeromobili nascono per questo: per creare un database contenente i dati sul personale specializzato che già abbiamo e per organizzare corsi di qualificazione e informativi per gli altri operatori dell'emergenza. Il fine ultimo è, come sempre, quello di fornire materiali e mezzi ma soprattutto personale qualificato alle unità sprovviste.

C.R.I In Bici

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La "CRInBici" è un servizio innovativo che prevede la presenza di operatori della Croce Rossa Italiana conbiciclette attrezzate per il primo soccorso presenti in via di sperimentazione su Roma in tutta l’area del centro storico e Villa Borghese durante il periodo estivo.
Il Servizio - aperto a tutte le componenti di Croce Rossa - verrà effettuato con biciclette mountain bike idoneamente attrezzate, nelle aree pedonali con maggiore afflusso di cittadini e in alcuni parchi del comune di Roma. Le squadre in bicicletta presteranno il primo soccorso ai cittadini e turisti colti da malore.
Gli operatori della Croce Rossa saranno infatti in servizio in aree e nei periodi con maggiore afflusso di cittadini e turisti con l'obiettivo di dare l'assistenza in casi di necessità. Lo scopo delle squadre è quello di stabilire un contatto diretto qualificato con l'infortunato e, dove serve, allertare gli altri organi competenti per la buona riuscita del soccorso, così da avere un triage più veritiero e di conseguenza collaborare alla eventuale urgenza dei soccorsi.
 
LE SQUADRE E I LORO PRESIDI
 
Le squadre di soccorso composte da due unità, opereranno a bordo di bicilette idoneamente attrezzate, con borsoni laterali e tutto l'occorrente per un primo soccorso qualificato, e collegate con la sala operativa.
Le aree pedonali e i parchi presi in considerazione sono:
 
- Villa Borghese
Lungo tutto Viale delle Belle Arti, Villa Borghese (in Piazza Thorwaldsen e presso il Bioparco), lungo Viale Rossini, Piazza Ungheria, Viale Gabriele D'Annunzio, Terrazza del Pincio, Piazza di Siena, Largo San Paolo del Brasile.
 
- AREA PEDONALE TRIDENTE DI VIA DEL CORSO
Piazza del Popolo, via del Corso, Via di Ripetta, via del Babuino, Piazza di Spagna, Piazza Colonna, Largo Chigi, Campo Marzio, Piazza S. Silvestro, Piazza Augusto Imperatore, Via Tomacelli, Largo Goldoni e strade limitrofe.
 
- OSTIA LIDO.

E' in fase di pianificazione l'estensione del servizio anche nel territorio del litorale romano nei mesi di luglio ed agosto.
 
Responsabile del Servizio: Alessandro Serranò.

Gruppo Truccatori e Simulatori

Il senso e lo scopo della rappresentazione realistica di un incidente è di abituare tutti i soccorritori alla visione di particolari situazioni, evitando che in tali frangenti possano perdere la lucidità necessaria per affrontarle.I consigli, teorici e pratici, mirano a:
Far capire come possono verificarsi gli incidenti e quali pericoli possono verificarsi a carico dei soccorritori ed a carico dei feriti stessi;
Cercare di migliorare sempre più la qualità di intervento del soccorritore;
Far acquisire la giusta dimestichezza con attrezzature particolari.
Si ricorda che la creazione di una situazione di infortunio o incidente si può immaginare come un trittico che comprende:
- La dinamica e scenografia dell'incidente;
- La mimica dei partecipanti;
- La rappresentazione, per mezzo del trucco, di traumi o ferite che tale circostanza ha provocato evidenziando così, realisticamente, tutta la situazione.

I Principi

Garanzia e guida delle azioni sono i sette Principi Fondamentali del Movimento Internazionale di Croce Rossa, che ne costituiscono lo spirito e l'etica: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità. Adottati nella 20ª Conferenza Internazionale della Croce Rossa, svoltasi a Vienna nell'ottobre del 1965, i Principi Fondamentali sono garanti dell'azione del Movimento, ma anche della C.R.I. e di ogni suo volontario e aderente.

UMANITÀ

Nato dall'intento di portare soccorso senza discriminazioni ai feriti sui campi di battaglia, il Movimento della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, in campo internazionale e nazionale, si adopera per prevenire e lenire in ogni circostanza le sofferenze degli uomini, per far rispettare la persona umana e proteggerne la vita e la salute; favorisce la comprensione reciproca, l'amicizia, la cooperazione e la pace duratura fra tutti i popoli.

Nota: non è solo il soccorso l'impegno primario del Movimento. ma anche la prevenzione della sofferenza. Per questo motivo tutti gli operatori  si preoccupano di diffondere l'educazione alla salute e la conoscenza dei principi fondamentali e del DIU.

IMPARZIALITÀ

Il Movimento non fa alcuna distinzione di nazionalità, razza,  religione, classe o opinioni politiche. Si sforza di alleviare le sofferenze delle persone unicamente in base ai loro bisogni,dando la priorità ai casi più urgenti.

Nota: per rispettare la persona umana è necessario rispettare la sua vita, la libertà, la salute, le sue idee e i suoi costumi, eliminando quindi i concetti di superiorità e di inferiorità.

NEUTRALITÀ

Al fine di continuare a godere della fiducia di tutti, il Movimento si astiene dal partecipare alle ostilità di qualsiasi genere e alle controversie di ordine politico, razziale e religioso.

INDIPENDENZA

Il Movimento è indipendente. Le Società Nazionali, quali ausiliari dei servizi umanitari dei loro governi e soggetti alle leggi dei rispettivi Paesi, devono sempre mantenere la loro autonomia in modo che possano essere in grado in ogni momento di agire in conformità con i principi del Movimento.

VOLONTARIETÀ

Il Movimento è un'istituzione di soccorso volontario non guidato dal desiderio di guadagno.

Nota: il volontario è la persona che aderisce all'organizzazione di sua spontanea volontà e senza alcuna costrizione. Questo però non toglie che alcune prestazioni possano essere retribuite per i dipendenti, ovvero quanti fanno una scelta di vita professionale di aderire ai Principi del Movimento e di aiutare il prossimo .

UNITÀ

Nel territorio nazionale ci può essere una sola associazione di Croce Rossa, aperta a tutti e con estensione della sua azione umanitaria all'intero territorio nazionale.

UNIVERSALITÀ

Il Movimento internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, in seno al quale tutte le società nazionali hanno uguali diritti e il dovere di aiutarsi reciprocamente, è universale.

Nota: ogni programma di sviluppo della CRI si fonda su una visione globale dei bisogni, sulla cui base essa forgia strutture e servizi, richiede la partecipazione dei destinatari rafforzandone le loro capacità e contribuendo al miglioramento delle loro condizioni di vita.

 

La Storia della Croce Rossa

L'Associazione Italiana della Croce Rossa ha come obiettivi l'assistenza sanitaria e sociale alla popolazione sia in tempo di pace che in tempo di conflitto. Il Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, di cui la CRI fa parte, rappresenta una forza di 120 milioni di volontari, animati dalla stessa vocazione e dalla stessa generosità, uniti da 7 Principi Fondamentali. Esso costituisce la più straordinaria catena di solidarietà del mondo.

Henry Dunant              1 1

Henry Dunant

L’idea della Croce Rossa inizia a prendere forma nella mente del suo fondatore, lo svizzero Henry Dunant quando, il 24 giugno 1859, egli si trova ad assistere alla sanguinosa Battaglia di Solferino, uno degli episodi più tragici della storia d’Indipendenza d’Italia. Dunant rimane sconvolto dal numero impressionante dei feriti e dei morti, ma soprattutto dal fatto che essi vengano abbandonati a loro stessi: più di 40.000 persone giacciono infatti sul campo di battaglia.

Impotente di fronte a queste scene di dolore e di disperazione, Dunant cerca invano medici, chirurghi e infermieri che possano alleviare le sofferenze di tanti uomini.

Cosciente, quindi, che l'unica cosa da fare è quella di ricorrere alla buona volontà degli abitanti del paese, Dunant stesso si improvvisa infermiere, raduna uomini e donne, procura acqua, brodo, biancheria e bende, ritorna sui campi di battaglia per raccogliere il maggior numero di feriti. Nonostante tutto è ben consapevole dell'insufficienza dei soccorsi in rapporto alle necessità. Moltissimi feriti vengono trasportati nella città vicina di Castiglione delle Stiviere dove chiese, scuole e case private sono messe a loro disposizione come ospedali temporanei e ricevono le cure possibili dalle donne del posto.

Queste le parole riportate da Dunant nel suo libro “Un souvenir da Solferino, del 1859.

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La battaglia di Solferino

“...nell'Ospedale e nelle Chiese di Castiglione sono stati depositati, fianco a fianco, uomini di ogni nazione. Francesi, Austriaci, Tedeschi e Slavi, provvisoriamente confusi nel fondo delle cappelle, non hanno la forza di muoversi nello stretto spazio che occupano. Giuramenti, bestemmie che nessuna espressione può rendere. Risuonano sotto le volte dei santuari. Mi diceva qualcuno di questi infelici: "Ci abbandonano, ci lasciano morire miseramente, eppure noi ci siamo battuti bene!". Malgrado le fatiche che hanno sopportato malgrado le notti insonni, essi non riposano e, nella loro sventura implorano il soccorso dei medici e si rotolano disperati nelle convulsioni che termineranno con il tetano e la morte...”

Il fine del libro di Dunant è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica per la realizzazione del suo progetto: da quel momento egli perseguì l'idea di costituire in ogni Stato, associazioni di volontari organizzati, in tempo di pace, per offrire soccorso ai feriti in caso di conflitto.

Il libro è un vero successo, ha una vasta risonanza in tutta Europa e crea immediatamente un clima favorevole alla realizzazione concreta degli ideali in esso contenuti, tra cui quello di restituire alla guerra (ritenuta un male inevitabile) almeno una minima "umanità". Dunant propone che i feriti ed il personale sanitario, vengano ritenuti neutrali dalle Parti belligeranti, e siano protetti da un segno distintivo comune.

Prima Convenzione di Ginevra

Prima Convenzione di Ginevra

Nel 1862 Dunant aderisce alla "Società ginevrina di Utilità Pubblica" ed insieme ad altri cinque cittadini svizzeri, fonda una Commissione di lavoro, il "Comitato ginevrino di soccorso dei militari feriti", prima cellula di quello che diventerà il Comitato Internazionale della Croce Rossa. Il "Comitato dei cinque" porta avanti le idee proposte da Dunant nel suo libro ed il 26 ottobre 1863 organizza, a Ginevra, una Conferenza Internazionale alla quale partecipano 18 rappresentanti di 14 Paesi che, il 29 ottobre, firmano la "Prima Carta Fondamentale". Le dieci risoluzioni in essa contenute definiscono le funzioni ed i mezzi dei Comitati di soccorso e costituiscono l'atto di nascita del Movimento.

Il 22 agosto 1864 in seno a una Conferenza diplomatica, 12 Nazioni firmano la prima Convenzione di Ginevra, che si pone a fondamento dell'attività della Croce Rossa. Il documento garantisce neutralità e protezione ad ambulanze, ospedali e personale medico; stabilisce inoltre l'obbligo di curare i prigionieri e di sgomberare i feriti dal campo di battaglia.

Intanto in Italia, il 15 giugno 1864 si costituisce a Milano il primo "Comitato dell'Associazione Italiana per il soccorso ai feriti ed ai malati in guerra” ad opera del Comitato Medico milanese dell'Associazione Medica Italiana, due mesi prima della firma della Convenzione di Ginevra, sotto la presidenza del dottor Cesare Castiglioni. Il Presidente, due mesi dopo la costituzione del Comitato, viene chiamato a Ginevra, insieme ad altri delegati italiani, per esporre quanto fatto a Milano e gli viene chiesto cosa pensa di fare in avvenire in favore dei feriti e dei malati in guerra. Il 22 agosto 1864 anche l'Italia sottoscrive la Convenzione di Ginevra.

L’11 dicembre 1864 si tiene, a Milano, un congresso in cui si approva il regolamento del  Comitato di Milano come Comitato Centrale della Croce Rossa per il coordinamento delle attività dei costituendi nuovi comitati.

Antico mezzo di trasporto dei feriti

Antico mezzo di trasporto dei feriti

Il 20 giugno 1866 l'Italia dichiara guerra all'Austria e le prime quattro "squadriglie" di volontari partono alla volta di Custoza. Da allora la CRI è sempre presente e attiva nei conflitti che vedono impegnata l'Italia, sino alla II° guerra mondiale. Ma l'impegno dell’Associazione non si limita alle situazioni di guerra: la CRI, oggi presente su tutto il territorio nazionale, è presente negli eventi catastrofici naturali e/o originati dall'uomo del nostro Paese o sulle scene internazionali, in applicazione del motto "Primi ad arrivare, ultimi a ripartire".

Gli emblemi

Gli emblemi

 - Il Simbolo originale della Croce Rossa è stato scelto, nel 1864, in omaggio alla Confederezione Elvetica invertendo i colori della sua bandiera. Non ha valenza religiosa

 - Il simbolo della Mezzaluna Rossa è sato adottato dai Paesi di fede islamica. Sia la Croce che la Mezzaluna rappresentano il Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.

 - L'uso del Cristallo Rosso è stato sancito nel 2005; è definito come Terzo Protocollo. Può essere utilizzato in abbinamento o in sostituzione dei simboli nazionali: Croce Rossa, Mezzaluna Rossa, MaghenDavid (la "Croce Rossa" Isaraeliana)

Per approfondimenti:

- I precursori: Ferdinando Palasciano

- Biografia Henry Dunant

- Le Convenzioni di Ginevra

- Il Mondo della Croce Rossa